Hai mai sentito parlare di Sound Branding? Prima di spiegarti che cos’è per introdurti all’argomento vogliamo richiamare all’attenzione degli esempi concreti.
Hai presente il suono che accompagna il lancio delle puntate su Netflix o il motivetto musicale della pubblicità di McDonald? Esatto, questi sono solo alcuni dei tanti casi di Sound Branding.
Anche se si tratta di tracce musicali brevi, che durano pochissimi secondi, non bisogna commettere l’errore di considerarli secondari o di poco conto.
Il Sound Branding, infatti, definisce l’identità di un brand, integrando e rafforzando la riconoscibilità e la notorietà, tanto quanto fanno il payoff e il logo attraverso il linguaggio visivo.
Ecco perché in questo articolo ti spiegheremo cos’è il Sound Branding e perché le aziende dovrebbero curare questo aspetto.
Cos’è il Sound Branding?
Il Sound Branding, propriamente detto “marchio sonoro” o sound logo è quel processo che prevede l’impiego strategico di una combinazione di suoni. Come avviene per i marchi visivi, i suoni devono dar vita ad un segno distintivo che aiuti ad identificare l’azienda e i suoi prodotti.
Il marchio sonoro, quindi, assieme all’immagine del brand, evoca i valori dell’azienda, il carattere, il suo intento.
L’uso dei suoni o di brevi motivi musicali sta diventando uno strumento sempre più efficace per aumentare la conoscenza e la popolarità dei marchi.
Il Sound Branding fa leva sulla capacità dei motivi musicali di imprimersi facilmente nella mente delle persone, creando meccanismi di connessione profonda che danno vita a delle comunità sempre più interattive.
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Perché il Sound Branding è importante?
L’importanza del Sound Branding è facilmente comprensibile se ci si concentra sulla materia prima che lo alimenta: il suono. Il suono è uno strumento estremamente potente, in grado di suscitare emozioni, ricordi, stati d’animo, sensazioni. Siamo continuamente bombardati da stimoli musicali che sono in grado di condizionare il nostro umore.
Generalmente il Sound branding si compone di una melodia che viene strategicamente posizionata all’inizio o alla fine di uno spot. Per la sua realizzazione, le grandi aziende si dotano anche di esperti di neuromarketing, proprio perché la musica fa leva sulle componenti inconsce del nostro cervello.
Il Sound Branding deve intercettare i giusti stati d’animo attraverso la realizzazione di un motivo musicale ad hoc che identifichi il marchio e lo preceda.
Il motivo principale per cui dovresti cominciare a interessarti al sound branding risiede nella sua capacità di aumentare vendite e profitti rafforzando l’apprendimento del prodotto.
Ciò avviene perché i jingle attivano nella mente umana un meccanismo per il quale il cervello si aspetta e si predispone alla loro fine. Impressionante, vero?
Tipologie di Sound Branding e identità sonore di successo
Esistono diverse tipologie di Sound Marketing, ognuna delle quali si basa su differenti inpunt sonori: dai jingle, alle sigle, fino alle playlist su Spotify. Tutti concorrono a comunicare, insieme al logo visuale, l’identità del brand, i suoi messaggi e a raggiungere più facilmente il proprio target di riferimento.
L’estensione del concetto di sound branding ha portato molti colossi a realizzare dei veri e propri ambienti sonori. Ovvero un ambiente che identifica il marchio e che accompagna i clienti lungo tutti i punti di contatto del customer journey, sia online che offline: dagli spot televisivi, agli acquisti online, fino alle pubblicità mirate.
In una ricerca condotta da Visa è emerso che l’80% degli utenti si sente più sicuro quando sa di poter associare l’esecuzione di una transazione ad un suono che ne garantisce l’esito, sia esso positivo o negativo.
La portata di queste nuove identità sonora è così determinante, da aver dato vita ad una vera e propria classifica stilata da AMP Sound Branding, leader mondiale del settore che ogni anno incorona le migliori “sonic identity”.
Al primo posto in questa classifica troviamo Master Card che in modo geniale ha traslato un momento topico del percorso di acquisto offline, ovvero il suono del pagamento con carta di credito, facendolo scattare anche nei pagamenti online.
Esempi noti di Sound Branding
Uno dei più noti esempi di Sound Branding efficace è quello di Netflix. La piattaforma di streaming ha fatto uno scatto ulteriore, elevando alla massima potenza il concetto di ambiente sonoro.
L’ormai celebre “Ta-dum” che accompagna la N rossa del logo, ha richiesto più di un anno di lavoro e si compone di ben 4 suoni sovrapposti: il rumore di una fede matrimoniale su una superficie di legno, un ulteriore doppio colpo per rafforzare la potenza, il suono di un’incudine e quello di una chitarra con effetti e riprodotta al contrario.
Un altro marchio sonoro tra i più riconoscibili e noti al mondo è quello del McDonald. Per capirne l’importanza della riconoscibilità del sound Branding basti pensare al fatto che il logo si è evoluto nel corso del tempo, mentre il marchio sonoro creato all’inizio degli anni 2000, oggi è così riconoscibile da poter essere utilizzato anche da solo pur senza perdere la sua efficacia.
Esempi noti di Sound Branding sono anche Intel che ha creato il suo marchio sonoro nel 1997, sbaragliando la concorrenza attraverso un motivo corto, riconoscibile e originale. A cui si aggiunge il curioso caso Metro Goldwyn Mayer. La casa di produzione cinematografica chiese la registrazione del marchio sonoro nel 1996 ma la richiesta fu respinta. Il rigetto era dovuto al fatto che il ruggito del leone non era stato rappresentato adeguatamente a livello grafico. È solo nel 2006 che la richiesta è stata approvata grazie ad un’estetica rinnovata.
Come si registra il Sound Branding?
Le prerogative per registrare un marchio sonoro sono le stesse che vigono a livello normativo per i loghi visivi: leicità, originalità e novità.
L’obbligo della rappresentazione grafica dei loghi sonori è stato abrogato. dal d. lgs. 15/2019 che stabilisce infatti che è sufficiente il depositare la registrazione del suono su un dispositivo elettronico che ne consenta la riproduzione.
Soddisfatti i requisiti bisogna semplicemente inoltrare agli organi competenti la richiesta di registrazione del loro.
Da questa disamina emerge che il Sound Branding è un elemento chiave attorno al quale ruota la riconoscibilità e la potenza dei brand moderni e non solo.
Il sound brand di OTO Agency
Anche noi di OTO Agency abbiamo creato il nostro sound brand. Volevamo celebrare dieci anni di attività, con un “simbolo” sonoro che rappresenta l’equilibrio tra creatività e tecnica, tra bellezza ed efficienza.
Ogni suono è pensato per raccontare l’armonia tra cultura umanistica e innovazione digitale, riflettendo il nostro modo di fare marketing e comunicazione.
La nostra intenzione è stata quella di sviluppare un sound brand che rappresentasse l’identità della nostra agenzia e che fungesse anche da strumento di connessione con i nostri clienti e partner.
Abbiamo lavorato meticolosamente per creare una melodia che potesse catturare l’essenza della nostra filosofia di lavoro, che unisce creatività strategica e approccio tecnico. Il nostro sound brand è progettato per essere flessibile, adattandosi a diversi contesti comunicativi, dalle campagne pubblicitarie agli eventi live, fino ai contenuti digitali e ai social media.
Ogni nota e ogni ritmo sono stati scelti con cura per riflettere i nostri valori: innovazione, autenticità e impegno verso l’eccellenza.
L’auspicio è che il nostro sound brand sia un elemento distintivo che contribuisca a costruire interazioni significative e memorabili.
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