Lo sapevi che esiste un posto segreto (oggi forse non più) dove Google custodisce i tuoi dati?
Si chiama Google Ads Settings, la sezione di Google dedicata alle impostazioni della pubblicità del proprio account.
È stato un video di TikTok, il social media per la condivisione di clip video, a scatenare la necessità di controllare ciò che Google sa di noi.
Trish Kabob, digital marketer statunitense, ha pubblicato una clip sul proprio account spiegando come Google tenga traccia delle nostre azioni online. Il video è diventato velocemente virale, guadagnando milioni di views in poche ore.
Come si spiega questo successo?
Oltre alla tipologia del social utilizzato e indirizzato alla ri-condivisione di contenuti coinvolgenti e facilmente ricordabili, la viralità di questo video è conseguenza della limitata conoscenza dell’utente medio. Infatti, nonostante tutti noi utilizziamo intensivamente strumenti digitali e contenuti online, non sempre ne conosciamo a pieno le loro capacità.
Cookies: la memoria di un sito web
Sebbene altamente competente e artificialmente intelligente, un sito web non dispone di un cervello e di una memoria personale. O almeno non come ce la immaginiamo noi.
Così come quando andiamo in visita a casa di qualcuno, ogni volta che visitiamo un sito web lasciamo una traccia del nostro passaggio.
Le nostre azioni e preferenze sono salvate dai cookies, la memoria artificiale di un sito web.
Tramite i cookies, si genera uno scambio di informazioni personalizzate tra l’utente e il sito.
Ciò consente di registrare come lo user si presenta in ogni sessione online e di capire come si deve conseguentemente comportare il sito quando l’utente torna a trovarlo.
Grazie ai cookies, l’azienda è in grado di conoscerci meglio e di garantirci una migliore esperienza alla prossima visita, soddisfando i nostri interessi.
Google Ads Settings: la raccolta informazioni di Google
Anche Google raccoglie informazioni sulle nostre attività e le salva nell’apposita sezione Ads Settings.
Se prima quest’area era frequentata solo da marketers e da chi con Google ci lavora ogni giorno, grazie al video di Kabob è diventata nota soprattutto ai più giovani utilizzatori dei TikTok.
Ma in cosa consiste davvero Google Ads Settings?
Si tratta di un’area dedicata alla personalizzazione degli annunci che Google ci mostra ogni volta che siamo attivi online.
Qui possiamo trovare una serie di informazioni sulla nostra persona con le quali Google è entrato in contatto nei modi più disparati.
Ci saranno informazioni sulla nostra età, sul nostro sesso, sui luoghi che abbiamo visitato o per i quali abbiamo fatto ricerche online. Google è in grado di elencare i nostri hobby, le nostre abitudini e persino il nostro stato parentale.
Tali informazioni possono essere recuperate dal nostro account Google, da dati di inserzionisti che collaborano con Google e soprattutto, da deduzioni che Google genera in base alle nostre domande al motore di ricerca.
Questa conoscenza approfondita e precisa è frutto degli algoritmi che Google utilizza sulle sue piattaforme, come ad esempio YouTube o il motore di ricerca stesso.
E se le deduzioni di Google non sono corrette?
Alcuni utenti di TikTok hanno risposto al video di Kabob ritenendosi offesi per le sbagliate deduzioni di Google.
Come abbiamo detto, l’intelligenza artificiale non potrà mai sostituire quella umana, quindi piccoli errori sono concessi.
È possibile modificare, però, le informazioni sbagliate e allineare il profilo generato da Google con quello reale.
Come Google raccoglie le nostre informazioni
Ogni volta che fai una ricerca su Google, il motore di ricerca salva le informazioni relative.
Google collabora con molti siti partner per raccogliere e salvare i cookies registrati durante le visite sui siti web. Quando navighi per la prima volta su un sito, questo ti chiederà se può salvare i tuoi cookies, ovvero se può registrare e salvare le azioni che hai compiuto sul sito.
Grazie ai cookies che Google utilizza, non sarai bombardato sempre dalla stessa pubblicità e le tue visite online saranno più sicure grazie ai servizi di protezione e sicurezza.
Tra le informazioni sfruttate per migliorare i propri servizi, Google fa uso di nome, indirizzo email, sesso, numero di telefono, paese di origine e posizione. Registra inoltre quali video YouTube guardi, da quale device effettui le tue ricerche, gli annunci che ti interessano e sui quali hai fatto click. Vengono registrate poi altre informazioni, come le emails inviate o gli eventi salvati sul tuo calendario Google.
Tutte queste informazioni sono molto importanti per garantirti un servizio completo e personalizzato. Grazie a ciò che Google conosce di te, è in grado di mostrarti gli annunci che più si adattano alle tue preferenze e alle tue ricerche passate.
Una raccolta dati conforme alla privacy
Per il motore di ricerca americano, proteggere la tua privacy è importante.
Nel rispetto della normativa GDPR, Google ha adeguato le modalità di raccolta dati e pubblicazione degli annunci, aumentando il rispetto della privacy dei propri utenti.
Il quantitativo di dati raccolti durante le visite online è stato limitato e Google privilegia i cookies ottenuti da relazioni dirette con il suo pubblico, piuttosto che fare affidamento su quelli ottenuti da terze parti.
Tutti i dati utilizzati da Google sono criptati e aggregati prima di essere utilizzabili per analisi. Ciò consente la massima protezione per l’utente.
Inoltre, le informazioni raccolte e i tuoi dati sensibili non sono vendute ad advertisers terzi e sono mantenute private in tutti gli step del processo pubblicitario.
Google si assicura, poi, dell’identità degli advertisers e cancella periodicamente cookies e indirizzo IP dell’utente.
Mantieni attiva la personalizzazione degli annunci
Molti utenti sono spaventati dai continui tracciamenti di Google, e hanno paura che tutte queste informazioni raccolte possano ledere la loro privacy.
Google consente di disattivare la personalizzazione degli annunci che ci vengono mostrati, limitando così le informazioni raccolte durante il nostro utilizzo.
Ma perché farlo?
Permettere ai siti di tracciare il nostro comportamento online è una buona cosa.
Google riduce infatti il nostro lavoro, selezionando già per noi gli argomenti di interesse, e nascondendo ciò che non fa parte delle nostre passioni.
Grazie alle informazioni raccolte con le attività online, Google può studiare su misura gli annunci da mostrare.
Ad esempio, a uno studente fresco di laurea e alla ricerca di un’occupazione, Google proporrà inserzioni di offerte di lavoro o master per specializzarsi.
O ancora, a due novelli genitori le cui ricerche si concentrano su prodotti per bambini, Google mostrerà più frequentemente pubblicità relative a tale tema.
Conclusioni
Grazie alla raccolta di informazioni sul nostro conto, Google è in grado di offrirci un servizio personalizzato e in linea con ciò che è di nostro interesse.
Quindi, se hai mai cercato un argomento su Google, questo comparirà sicuramente nel tuo profiling.
E tu hai già analizzato il profilo che Google ha creato per te?
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