Chi sono e perché ve ne parlo?

Lavoro in OTO da oltre 7 anni. Per alcuni anni ho svolto l’attività di Project Manager. Con la crescita e l’evoluzione dell’agenzia, e viste anche le necessità delle aziende con cui lavoriamo, da alcuni mesi mi occupo di progetti speciali legati alla formazione e alla finanza agevolata.

In OTO abbiamo identificato questi due ambiti di intervento – formazione e finanza agevolata – come due asset strategici che possono aiutare le imprese a evolvere, a crescere anche in ambito digital e a diventare sempre più competitive. 

Qui oggi parleremo di finanza agevolata.

Ma perché ve ne parlo io? Perchè prima di lavorare in OTO Agency ho maturato 15 anni di esperienza nell’ambito della creazione e dello sviluppo di impresa.

Cosa è la finanza agevolata e come funziona?

La finanza agevolata come acceleratore dei processi di digitalizzazione

Possiamo definire la finanza agevolata come quell’insieme di strumenti finanziari a disposizione di imprese, lavoratori autonomi, aspiranti imprenditori (e altre tipologie di soggetti) per supportare l’avvio o lo sviluppo di determinati progetti.

Le agevolazioni possono essere di diversa natura. Queste le principali:

  • contributi a fondo perduto: è un’agevolazione caratterizzata dall’erogazione di una somma di denaro che non deve essere restituita, di solito a copertura parziale di una spesa, che spesso deve essere prima anticipata
  • finanziamento a tasso agevolato: di solito si concretizza attraverso un contributo in conto interessi, ovvero un abbattimento del tasso di interesse di un prestito erogato da istituti di credito convenzionati o direttamente dall’ente finanziatore
  • credito d’imposta: è un’agevolazione fiscale che si concretizza in uno sconto sulle tasse da versare.

Vi sono poi altri tipi di agevolazioni molto interessanti che non prevedono un flusso di denaro verso l’impresa, ma che permettono di fruire – gratuitamente o a costi ridotti – di servizi specialistici (consulenza, formazione, ricerca), perché è l’ente finanziatore che provvede a saldare i fornitori direttamente.

Queste agevolazioni sono messe a disposizione da enti di varia natura e con interessi territoriali e/o settoriali specifici.

A livello locale ci sono le Camere di Commercio, i Comuni e le Comunità Montane, le Fondazioni, i cui bandi hanno come primo obiettivo lo sviluppo del tessuto imprenditoriale locale e il sostegno a specifici settori, quali ad esempio il turismo e la valorizzazione delle produzioni locali. 

C’è poi il livello regionale che interviene su specifici settori, anche in virtù di quanto la Costituzione definisce. 

A livello nazionale invece i Ministeri operano con l’obiettivo di promuovere i relativi campi di intervento (Agricoltura, Cultura, Ambiente, ecc.), anche attraverso specifiche società, fra cui spiccano Invitalia (Agenzia nazionale per lo sviluppo, di proprietà del Ministero dell’Economia) e SIMEST (Società del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti, a sua volta controllata dallo stesso Ministero dell’Economia).

Infine c’è tutto il sistema dei finanziamenti europei che in parte viene ancora gestito dai vari enti territoriali di cui sopra.

Senza dimenticare che anche enti come INPS e INAIL sono soggetti attivi su questo tema.

Lo strumento principale attraverso cui si accede a questi strumenti finanziari e a queste risorse è il “bando”, che definisce le regole, le modalità e i tempi di richiesta e di ottenimento dell’agevolazione e di realizzazione del progetto agevolato.

Cosa è importante verificare in un bando?

La finanza agevolata come acceleratore dei processi di digitalizzazione

Leggere (e comprendere) un bando è alquanto complesso. Qui vi diciamo quali sono i principali elementi a cui prestare attenzione.

Soggetti beneficiari e requisiti: è la prima informazione da verificare. 

Se non si rientra tra i soggetti ammissibili è inutile proseguire nella lettura di un bando. E’ importante prestare attenzione soprattutto al codice ateco, che identifica l’attività propria dell’impresa (rilevabile nella visura camerale), alla data di creazione dell’impresa, alla localizzazione, alla compagine sociale, ecc.), oltre a tutti quegli elementi che il bando indica.

Caratteristiche dell’agevolazione: è importante verificare se si tratta di un finanziamento o di un contributo, e quando questo viene erogato. 

Non tutti i tipi di agevolazione possono essere utili in uno specifico momento del progetto.

Si potrebbe per esempio aver bisogno di liquidità iniziale (e quindi di un finanziamento) e in questo caso un contributo a fondo perduto erogato a rimborso non sarebbe la soluzione migliore.

Tipologia progetto e interventi agevolabili: i bandi hanno sempre una finalità, a volte molto specifica, come ad esempio l’apertura di un canale di vendita on line o la partecipazione a fiere, a volte molto generica, come ad esempio lo sviluppo di soluzioni innovative. In questo secondo caso è possibile muoversi con più libertà prestando però sempre molta attenzione ai criteri di premialità e valutazione delle domande (si veda sotto).

Tipologia spese ammissibili e tempistiche e fornitori: è importante verificare quali spese sono ammissibili. Si potrebbe scoprire che quelle che servono a realizzare il proprio progetto non rientrano tra quelle previste e agevolate.

Inoltre è importante verificare se sono ammissibili le spese già realizzate (e a partire da quale data) e/o quelle ancora da realizzare (e entro quale data). 

Infine, spesso i bandi possono definire alcune caratteristiche dei fornitori (localizzazione, esperienza, ecc). Anche questa è un’informazione da verificare prima di realizzare gli investimenti.

E’ sempre necessario che ogni pagamento venga realizzato con strumenti bancari tracciabili, pena il mancato riconoscimento dell’agevolazione.

E solitamente non sono ammesse spese realizzate “in economia” (ovvero “mi faccio il sito web in casa”), né quelle fatte presso imprese collegate in qualche modo all’impresa beneficiaria del contributo.

Presentazione delle domande e Modalità assegnazione agevolazione: altra informazione da guardare subito! Entro quando devo presentare la domanda? 

E soprattutto si tratta di un bando a sportello, dove la valutazione viene fatta in base all’ordine cronologico di arrivo delle domande, o è prevista una scadenza dopo la quale tutte le candidature verranno valutate in base a criteri definiti?

Criteri di premialità, istruttoria e rendicontazione: ogni bando, a sportello o a scadenza, prevede dei criteri di premialità. In un bando a sportello è importante verificare di poter avere requisiti minimi per rientrare tra i progetti ammissibili dando priorità alla tempistica di presentazione della domanda. 

Nei bandi a scadenza si va a competere su criteri qualitativi (per esempio l’innovatività della proposta o la congruità delle spese con il progetto) e quantitativi (per esempio l’incremento occupazionale prodotto dal progetto).

E’ importante verificare anche i tempi e le modalità di istruttoria e a seguire quelli di rendicontazione. Non basta vedersi assegnare una agevolazione. Bisogna anche incassarla!

Obblighi beneficiario: da ultimo non dimentichiamo di dare uno sguardo agli obblighi che il  beneficiario dell’agevolazione ha dopo aver ottenuto un contributo o un finanziamento. 

Per esempio se l’agevolazione è erogata da una Regione, la stessa potrebbe chiedermi di mantenere la mia sede nel suo territorio per almeno 5 anni. Se l’agevolazione riguarda l’assunzione di personale potrei dover tenere in azienda quelle persone per un periodo di tempo minimo definito.

Perchè sì? Perchè no?

E’ importante considerare la finanza pubblica come un acceleratore di processi.

Un bando non deve spingere fare qualcosa (un nuovo progetto o una nuova impresa) senza considerare elementi molto importanti quali ad esempio: competenze, attitudini, obiettivi, risorse, mercato, ecc.

Troppo spesso nella mia precedente esperienza lavorativa mi è stata posta la domanda: “vorrei mettermi in proprio, per quali attività ci sono contributi?”. E ancora oggi mi capita di sentirmi dire: “mi hanno detto che c’è un bando per l’e-commerce… quasi quasi lo faccio”.

E’ sconsigliabile avviare un’impresa solo perché c’è un contributo, senza aver valutato la fattibilità del progetto imprenditoriale nel medio-lungo periodo.

E’ sconsigliabile aprire un canale di vendita on line solo perché c’è un contributo, senza aver considerato tutte le implicazioni, logistiche ed economiche, che questo comporta.

Come trovare il bando che fa per te?

La finanza agevolata come acceleratore dei processi di digitalizzazione

Se sei arrivato fin qui avrai intuito che stiamo parlando di un tema piuttosto complesso.

Siamo in un periodo storico in cui ci sono tante possibilità di trovare un acceleratore dei propri progetti in particolar modo se digitali – ma raccogliere le informazioni giuste senza farsi attirare da siti acchiappa click, districarsi tra i tantissimi enti che emanano bandi, comprendere regolamenti, compilare modulistiche e rispettare le scadenze è un processo complesso che può far perdere tanto tempo agli imprenditori senza portare all’ottenimento di un reale beneficio.

Anche per questo noi di OTO abbiamo stipulato una partnership con operatori specializzati che operano in questo ambito in modo professionale.

Se vuoi saperne di più contattaci, raccontaci i tuoi progetti digitali e insieme cercheremo lo strumento di finanza agevolata più adatto a dargli la giusta accelerata. 

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